mercoledì 29 febbraio 2012

La giornata di un esaminatore.

Buonsalve a tutti!

Sono reduce da un esame devastante, che mi ha dato modo di constatare quanto il livello di stonzaggine e frustrazione possa raggiungere picchi elevati nei cosiddetti ASSISTENTI UNIVERSITARI *TA DADADà!* (ho cercato su google come si scrive "Ta dadadà", NdR).

Signori, mi domando: esite forse al mondo un impiego più svantaggioso e svantaggiato? La risposta é no.
Vi espongo subito la mia teoria, prendendo ad esempio un ASSISTENTE-TIPO (chiamiamolo Bob) che si può trovare in una qualunque facoltà di giurisprudenza della nostra ridente (?) penisola.

Eccolo lì, seduto dietro un traballante banco di legno, in una polverosa aula gremita di studenti terrorizzati, incazzati, nervosi e sudaticci che aspettano di essere sottoposti al tremendo giudizio. Loro lo guardano, sono intimoriti; si chiedono: "Sarà stronzo? Non lo sarà? Si farà corrompere da un occhio languido o da una prosperosa scollatura?".
Lui fissa il vuoto.
Il pover piccolo assitente Bob attende che arrivi il temuto Professore, Capocommissione nonché suo Superiore. Egli incute timore su ogni altro, si aspetta un ottimo risultato da assistenti e da studenti, ritenendo la propria materia superiore per interesse e importanza a qualsiasi altra (ILLUSO). Il sentimento che prova Bob è il panico: non vuole deludere il Capo, ma si ricorda la sua vita dall'altra parte del banco e, sotto sotto, si odia un po'.
Bob era un ragazzo pieno di sogni, qualche anno prima. Desiderava laurearsi, trovare un lavoro, metter su famiglia e vivere felice. Ma ciò non è accaduto. "Perchè? - si chiede - Perchè proprio io devo essere qui, a fare l'assistente. Perchè non posso essere professore? Ho trent'anni, mi sono laureato con 110 e lode e un anno in anticipo e ora mi ritrovo qui, ad ascoltare valanghe di ragazzetti che detestano la materia che io amo tanto". Qui interviene la rabbia: tu, indegno studente medio, non puoi trovare inutile questi argomenti, che sono il pane quotidiano di Bob. Lui ci campa, capisci? E se intuisce che a te non interessa niente, lui si inalbera e il suo ego ferito cerca vendetta.
Poi arriva il momento di interrogare: davanti agli occhi di Bob si succedono decine di facce traumatizzate, rancorose, strafottenti, piene di panico...
Bob  sa che una buona percentuale di quelli che ha esaminato lo odiano perchè, secondo loro, "Quel Bob lì è stato proprio stronzo!", mentre altri lo ricorderanno per sempre come "Quell'angelo di assistente che mi ha promosso con X all'esame Y!".
Povero Bob, é esausto. Si é guadagnato pochi euro e molti nemici oggi, non é affatto felice.
Si alza dalla sua postazione traballante e si congeda dal Capo con un stretta di mano: "Arrivederci, Bill", dice il Superiore.
...
BILL.
BILL.
BILL.
"Che gran bella vita di merda".
Hai proprio ragione, Bob.

4 commenti:

  1. Bob Bob Bob, caro Bob, non demordere. Un giorno il Capo ti sorriderà e con una stretta di mano dirà "arrivederci... Bob". E quel giorno capirai il significato della vita, Bob. Quel giorno arriverà Bob, arriverà.

    (ciao)

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  2. Ma proprio Bob? Il Bob che conosciamo noi non farebbe mai l'assistente univeristario!
    Comunque, probabilmente, è un'analisi azzeccata dei sentimenti di questi poveretti: una volta ho incontrato l'assistente di Romano che ripeteva dal libro alla fermata dell'autobus prima di andare in facoltà a interrogare. Mi ha fatto tanta tenerezza!

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    1. I due che mi hanno interrogato ieri invece li avrei presi a pugni, ma poi ho pensato a quanto dovesse essere frustrante la loro vita e ho lasciato stare.
      Per quanto riguarda il "nostro" Bob, mi ha rivelato che quando era ancora vivo faceva l'assistente e fu proprio il suo lavoro a portarlo alla morte: uno studente che aveva bocciato gli buttò in testa il commentario del codice civile, stroncandolo all'istante.

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