Mi chiedono perchè io non dico di volermene andare, di voler scappare da questo Paese; ve lo spiego subito: io non me ne voglio andare perchè, nonostante tutto, amo la mia terra.
Amo l'Italia e gli italiani, anche quando non condivido le loro idee; amo la nostra storia, la nostra cultura, il nostro paesaggio, la nostra lingua, la nostra Costituzione.
Sì, è vero, sono molto delusa da questo risultato elettorale: non perchè io voglia demonizzare dei partiti - no, non è assolutamente nelle mie abitudini giudicare male delle idee a prescindere - ma perchè credo che questo nuovo Parlamento sia il risultato di una combo letale tra rabbia e scelta (poco consapevole) fatta con lo stomaco, più che col cervello.
Siamo un popolo di teatranti, ma si sapeva.
Dall'altra parte, voglio sottolineare che ho parecchie critiche da muovere alla nuova "maggioranza" (*fine umorismo*), che non ha saputo trasmettere la passione per la politica che animava i vecchi rappresentanti di questo schieramento: durante la campagna elettorale io mi sono chiesta più e più volte dove si fosse nascosto Bersani.
E' per questo che sono amareggiata: per una partecipazione politica poco consapevole da parte di tutti - anche io ho le mie colpe, nel non aver letto tutti i programmi riga per riga, nel non aver guardato con attenzione le famose liste bloccate, ecc...
Ed è per questo che voglio restare qui.
Perchè se io amo davvero la mia terra, voglio anche impegnarmi per renderla un posto migliore, per cambiarla e farla diventare un Paese vero. Diciamo la verità, ragazzi: non andare alle urne o votare scheda bianca NON è UN SEGNO DI PROTESTA, è un segno di ignavia pura. Significa che non vogliamo scegliere, non vogliamo schierarci, siamo pronti ad accettare ciò che i più hanno deciso... "Ma tanto sono tutti uguali, i politici", dicono alcuni: FALSO. Magari sono una mioranza, ma esistono persone valide, che hanno la volontà di far parte del cambiamento.
Noi vorremmo scegliere il meglio, non il meno peggio; ma se questo meglio non è disponibile, non resta altro da fare che incazzarci e votare il meno peggio.
Un popolo che non si interessa a fondo o un popolo che non vota è un POPOLO SCHIAVO.
Detto questo, voglio essere ottimista; voglio pensare che i nuovi parlamentari siano persone responsabili, che hanno compiuto una scelta di servizio per la comunità e che abbiano voglia di impegnarsi davvero per migliorare il nostro presente e il nostro futuro... e, se non lo saranno, mi auguro che la prossima volta tutti noi italiani sapremo scegliere meglio da chi farci governare e - perchè no? - sapremo essere noi stessi pronti a sporcarci le mani sul serio.
In bocca al lupo, Italia.
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