giovedì 10 maggio 2012

Pensiero gordiano.

Dopo una pausa di n alla n giorni, ecco che torno a devastarvi le pupille con i miei deliranti post.
Ordunque, da dove iniziare?
Magari con un avvertimento: sappiate che ciò che state per leggere è un flusso di coscienza, probabilmente non avrà un filo logico né un senso.

Un senso.
Un senso deve averlo per forza.
Magari non è accolto dalla maggioranza, o oggettivamente coerente, ma un senso c'è sempre.
Quello che dice Vasco è una puttanata (#youdontsay). Ah, Vasco si sposa. C'è speranza per tutti. 

Un pappo di un pioppo mi osserva arcigno da dietro il vetro. I pappi sono fastidiosi, anche per chi non ha l'allergia. In questo periodo sembra che Milano sia popolata da minuscole pecore volanti, che non vedono l'ora di esplorare le tue narici. Sì, le TUE, o proprietario degli occhi che leggono queste righe.

A proposito di righe, quest'anno sono tornate di moda. Devo aggiungere "zebre" all'elenco della fauna metropolitana locale.
Con l'arrivo della primavera, oltre che dalle pecore volanti e dalle zebre, Milano è invasa da gente stramba.
I migliori sono i giapponesi, tutti dotati di macchina fotografica professionale con superzoom mega ottico a inquadratura ampia sailcazzo; le giapponesi probabilmente si vestono al buio e ancora non hanno capito come funzionano le stagioni, dato che in inverno vanno in giro in infradito e in estate con gli stivali pelosi.

Gli stivali pelosi. Che invenzione raccapricciante. Perchè una persona normale dovrebbe comprarsi degli stivali pelosi?
Già, forse la gente normale non li compra. Siamo in pochi a essere rimasti normali.
Ormai la normalità é rara più di un Nokia3310.
I dodicenni di oggi non sanno cosa sia un Nokia 3310, sono i c.d. "nativi digitali". Che definizione idiota.
Chi inventa questi termini? "Nativo digitale" mi sa di uno concepito via web.

Ho un esame di informatica tra una settimana e non ho voglia di studiare.

Non ho voglia di fare nulla.

Vorrei essere un gatto.

Odio la primavera.

Ciao.


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