Comincio dicendo che ritengo che
il diritto di sciopero sia sacrosanto e debba essere rispettato; e penso anche
che in alcune situazioni i cittadini abbiano il fottuto dovere di manifestare.
Ma
esiste una sana e santa differenza tra questo e la manifestazione violenta e
distruttiva, che non ha nessun senso e nessun vantaggio.
Faccio
questo ragionamento alla luce di ciò che mi é successo stamattina: sono
arrivata in università e ho trovato tutto sprangato; centinaia di studenti
costretti a rimanere fuori perché 5 (e dico sul serio, erano proprio 5) teste
di cazzo - permettete il francesismo - si sono convinte che chiudersi dentro,
fermare le lezioni, imbrattare i muri e RUBARE I SECCHI AI BIDELLI sia il modo
migliore per difendere il proprio diritto all'istruzione.
Geniali,
davvero. Meritereste un premio.
E, soprattutto, sono stufa
marcia di sentirmi dire, grazie a questi idioti, che tutti noi giovani siamo: insoddisfatti, inattivi,
inadeguati, impreparati, choosy, disinteressati, violenti, facinorosi,
scioperati, svogliati, maleducati, ignoranti, ecc.
Voi che mi applicate queste
etichette siete esattamente l’allegoria di quello che dite: incarnazione dell’ignoranza
e del populismo; e mi dispiace per voi, sapete? Sì, mi dispiace perché la
vostra mentalità vi impedisce di vedere oltre al vostro naso e oltre allo schermo
del vostro televisore, che vi propina solo ciò che vuole.
Probabilmente non vi rendete
conto che, se c’è tutta questa ignoranza, maleducazione, violenza, ecc, la
colpa è anche vostra: voi siete venuti prima di noi, voi dovevate preoccuparvi
di cambiare il vostro futuro e quindi il nostro presente.
Ma mi
dispiace soprattutto perché non leggerete mai questo mio sfogo e, se mai mi
capiterà di discutere di questi temi con uno di voi, so già che la sua risposta
sarà: «Ma cosa vuoi saperne tu? Sei ancora troppo giovane!» e poi se ne andrà
inveendo mentalmente contro di me, ragazza maleducata che ha osato contrariare
la sua senile saggezza.